Diciamo che ho sperimentato i confini della realtà. Ero curioso di vedere cosa sarebbe successo. E tutto qui: solo curiosità”, così è iniziata la mia giornata, mentre mi preparavo per venire a lavoro.

Si tratta di una citazione molto famosa del noto poeta del rock e leader dei Doors, Jim Morrison, nonché frase portante della sua ultima biografia “Nessuno uscirà vivo di qui”.

Inevitabilmente la mia mente è corsa ai versi delle sue canzoni e a quest’ultimo libro. Si tratta di un testo in cui emerge forte il valore di ogni singolo uomo e la sua capacità di poter arrivare ovunque voglia, purché in grado di sfruttare al massimo le sue potenzialità e spinto da insaziabile curiosità.

Credo che neanche mille caffè insieme avrebbero potuto darmi una carica del genere, di primo mattino, quando ad attendermi ci sarebbe stata una intera giornata di lavoro piena di impegni, imprevisti, problemi da risolvere, risorse da coordinare e far quadrare e tutto ciò che può solo costringerti a rientrare sotto le coperte piuttosto che uscire di casa.

E lo dico da leader e da appassionata del proprio lavoro, non certo da succube del mestiere, come capita a molti.

Sì, a molti.

So che potrebbe suonarti alquanto strano, ma non tutti arrivano in ufficio con lo stesso livello di motivazione che possiamo avere noi, “boss” delle nostre imprese.

Se sulle nostre spalle gravano i pesi delle responsabilità, delle tasse, degli stipendi, dei fornitori e tanto altro ancora, sui nostri dipendenti grava, molto spesso, il peso di fare un lavoro che non sempre piace, che non sempre hanno scelto, in un ambiente non sempre favorevole.

A volte, anche un po’ per colpa nostra, che su di loro riversiamo le nostre pene, invece delle nostre gioie, e ci chiudiamo nelle nostre convinzioni e metodi di gestione, invece che “spingerci oltre la più diffusa realtà”.

Cosa sto cercando di dirti?

Che basterebbe davvero poco per contribuire al successo di ognuno di loro, semplicemente facendo leva sulla loro motivazione e sulle loro potenzialità.

Non è forse questa la chiave del successo (anche) per la tua azienda?

Beh, credo proprio di sì.

Almeno se penso alla mia di realtà aziendale.

Senza il lavoro dei miei collaboratori credo starei ancora brancolando nel buio in cerca di uno sbocco per il mio futuro.

Alla motivazione dei miei dipendenti tengo davvero tanto, a volte più della mia.

Qualcosa mi dice che anche per te è così ma, spesso e volentieri, ti lasci prevaricare dalle ansie delle tue responsabilità e da metodi gestionali un po’ troppo arcaici per i tempi che viviamo.

E le inevitabili conseguenze si abbattono sui “poveri” subordinati che, quindi, si ritrovano a subire un lavoro, un ambiente e un capo che proprio non tollerano ma che non possono mollare perché altrimenti le bollette, a fine mese, come le pagano?

Beh, sarebbe tutto molto più semplice con il giusto approccio.

Esiste e ha anche un nome: CULTURA AZIENDALE.

Cultura? Aziendale? What does it mean – Cosa significa (per chi non mastica l’inglese)?

Si tratta dell’aria che si respira in azienda, del clima generale, dei valori su cui l’hai fondata, del perché hai voluto metterla su e hai voluto proprio quelle persone a supportarti e lavorare per te, dei tuoi obiettivi, della mission.

Non li avrai mica dimenticati?

Beh sappi che da qui parte tutto. E sappi anche che i tuoi collaboratori devono esserne a conoscenza e pienamente consapevoli perché remino tutti nella tua stessa direzione.

Di più.

Perché si sentano tutti motivati ad alzarsi ogni mattina e venire a lavorare per te.

Allora, come si costruisce e, più di tutto, come si divulga questa cultura aziendale?

Attraverso la comunicazione interna o gestionale, come preferisci chiamarla.

Esatto, solo comunicando e costruendo un rapporto di scambio e fiducia con loro.

I tempi del “Non capisci cosa voglio dire, ascoltami!” – “Fai quello che ti ho detto e non fare domande” – “Non sai svolgere il tuo lavoro!” – sono finiti, da un bel po’ direi.

Oggi il dialogo, la motivazione dei collaboratori e la loro crescita sono l’unica strada che puoi seguire se vuoi ancora tenere aperta la tua azienda.

Se continui a collezionare dimissioni, malcontento, cattive voci fuori dalle quattro mura aziendali, beh, caro imprenditore, forse dovresti rivedere un po’ i tuoi metodi.

Perché, in fondo, non serve essere i più grossi del mercato o fatturare cifre a nove zeri l’anno per attuare queste piccole semplici strategie.

Non servono necessariamente house organ, cene di gala, palestre interne e concerti nell’area parcheggio per ottenere il loro consenso.

L’A-B-C è semplicemente questo:

  • ASCOLTA, raccogli le impressioni dei tuoi collaboratori, davanti al distributore di caffè, sottoponendo loro un sondaggio anonimo, ascoltando le voci di corridoio, durante un incontro uno a uno o anche semplicemente in una riunione, ciò che conta è appuntarti le loro opinioni sull’azienda e su di te;
  • ANALIZZA, che sia SWOT (meglio) o meno, ti serve capire quali sono i punti deboli e le reali minacce al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Malcontento, lentezza, disimpegno voluto, malelingue, sono tutti fenomeni che vanno contenuti peggio di un fiume in piena, a favore di creatività, senso di responsabilità, senso di appartenenza, impegno e coesione;
  • ELABORA LA STRATEGIA, mettendo a punto prima cosa intendi diffondere, per coinvolgere di più i tuoi dipendenti, poi quali azioni possono essere più idonee a farlo. A volte ti assicuro che un tono di voce più pacato e un approccio più aperto possono già essere un punto di partenza molto efficace per riscontrare maggiore consenso;
  • PIANIFICA. Sì, anche questa che può sembrarti un’attività secondaria e di poco conto va pianificata. Una riunione, un post sui canali social in cui esalti e gratifichi ognuno di loro, un’area riservata sul sito o una intranet in cui scambiare idee, suggerimenti, anche un semplice gruppo su whatsapp, possono tornare utili e sono comunque azioni da pianificare;
  • MONITORA e aggiusta il tiro dove serve, soprattutto se non avevi mai pensato prima di dedicare una fetta della tua attenzione anche alle relazioni con i tuoi dipendenti e alla diffusione della cultura aziendale.

Eh, ma la fai facile tu che fai questo di mestiere“, penserai.

Sì, è il mio pane quotidiano, ma un po’ dovrebbe essere anche il tuo.

Non occorre essere coach professionisti per attuare questi semplici passaggi e motivare i tuoi collaboratori a tirare fuori il meglio delle loro competenze.

Se poi proprio non sai da dove partire, allora potremmo approfondire i 5 punti che ti ho appena elencato e capire meglio come sviluppare in modo efficace la tua cultura aziendale e gestire al meglio i tuoi dipendenti.

Noi della CDQ Formazione facciamo anche questo, oltre a proporti tutte le agevolazioni messe a disposizione dagli enti regionali e nazionali.

Aspettare il momento giusto, però, potrebbe costarti molti ritardi.

Il malcontento dei lavoratori non perdona e, mentre tu ancora credi che i tuoi metodi gestionali siano sempre andati bene così, in realtà c’è l’intero sistema della tua impresa che si sta lentamente logorando fino al famoso punto di non ritorno.

Non fermarti ad attendere agevolazioni che potrebbero non arrivare in tempi brevi, contattaci per ricevere maggiori informazioni sull’organizzazione di corsi su misura, per te come per i tuoi dipendenti.

So che farai la scelta giusta.

Sara Pellegrino – Direttrice CDQ Formazione