Magari non te la sei mai posta questa domanda eppure il tuo rapporto con la lingua inglese potrebbe fare la differenza in sede di colloquio lavorativo.

So bene quanto ti stia dando da fare per costruire la tua carriera, partendo dal basso. Hai studiato e stai studiando tanto, forse hai già iniziato a lavorare o frequentare master, stai facendo di tutto per riuscire a collezionare il maggior numero di titoli possibile da inserire nel tuo CV, prepararti nel modo migliore e acquisire tutte le conoscenze più utili al tuo settore.

E l’inglese?

Che posto hai dato all’inglese nel tuo percorso formativo?

Qualunque risposta tu stia cercando di darti nella tua mente, la mia è: non è mai abbastanza!

Il livello di inglese che caratterizza tutti noi, mi inserisco anche io nel gruppo, non raggiunge standard sufficienti a garantirci un livello di competitività lavorativa degno delle più alte aspirazioni.

A dirlo non sono certo io, anche se qualche sospetto mi era venuto semplicemente ascoltando la pronuncia di alcuni personaggi pubblici in TV.

I DATI DELLA RICERCA SULLA CONOSCENZA DELL’INGLESE IN ITALIA

Si tratta di una conclusione facilmente intuibile leggendo il report annuale dell’EF EPI (English Proficiency Index), l’ente che rileva il livello di conoscenza dell’inglese, secondo cui la padronanza della lingua da parte degli italiani è fra le più basse d’Europa.

Siamo 36esimi al mondo e 26esimi in Europa, distanziati di venti punti dal gruppo di testa (Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca) ma anche di dieci punti da Paesi che hanno implementato nei programmi scolastici lo studio della lingua solo negli ultimi decenni, come la Polonia e il Portogallo. Fra le maggiori economie dell’Eurozona – Germania, Francia, Italia e Spagna – siamo quelli che parlano peggio la lingua del commercio.

E a rimarcare il problema c’è il fatto che risediamo nelle Regioni d’Italia con i peggiori risultati a livello nazionale.

Come dire, siamo i peggiori tra i peggiori.

A livello regionale, infatti, se Emilia Romagna, Lombardia, Friuli e Toscana guidano la classifica, raggiungendo i livelli medi europei, in fondo alla classifica invece ci sono Sicilia, Molise, Calabria, Puglia e Basilicata.

Un ulteriore punto a sfavore che dimostra come noi giovani del Meridione abbiamo meno possibilità di competere sul mercato del lavoro. E a nulla serve ammazzarsi di studio o lavoro se poi i nostri livelli di inglese sono ancora così scarsi.

Secondo la ricerca English at Work, infatti, l’inglese è importante per più del 95% dei datori di lavoro anche in Paesi non anglofoni.

E ben l’98.5% dei recruiter dichiara di avere almeno un metodo di verifica delle conoscenze di lingua inglese dei candidati. La maggior parte delle aziende procede ad effettuare il colloquio in inglese, ma alcune si affidano anche a test elaborati esternamente.

Insomma, se aspiri a lavorare in una grossa azienda, ma anche in una piccola realtà che intrattiene regolarmente rapporti con l’estero, preparati all’idea di essere passato al setaccio per quanto riguarda il tuo rapporto con l’inglese.

Anche se ambisci a ricoprire il famoso posto fisso non ti esonera dal conoscere la lingua straniera, semplicemente perché ormai anche nei concorsi pubblici viene attribuita una buona fetta di punteggio alla comprovata conoscenza della lingua inglese.

Certo, possedere uno delle rinomate Certificazioni Cambridge ti consentirebbe di raggiungere un bello stacco di punteggio dai tuoi concorrenti meno avveduti e preparati di te in materie linguistiche.

In ogni caso, voglio spezzare una lancia a tuo favore.

Sì, perché a quanto pare la colpa di questo GAP non sarebbe tutta tua.

LE CAUSE

L’origine del problema andrebbe ricercata in due direzioni: una di natura culturale e l’altra di natura sistemica.

Sul piano culturale l’inglese viene ancora visto come una materia di serie B, qualcosa che si può apprendere in maniera raffazzonata, quel che basta per cavarsela in un contesto lavorativo o in una vacanza all’estero, dove certo non facciamo bella figura quando tentiamo di spiegarci in inglese.

D’altra parte c’è ancora una corrente molto forte a tutela e salvaguardia della lingua italiana contro tutti quegli anglicismi che caratterizzano sempre di più il nostro vocabolario: meeting, invece di riunione, deadline, invece di scadenza, lunch box, invece si pranzo a sacco.

Questo presupposto causerebbe un rallentamento notevole nell’evoluzione del sistema formativo pubblico a favore di un insegnamento più efficace e frequente della lingua inglese a scuola.

Con queste premesse non stupisce che l’inglese sia insegnato poco e male nelle nostre scuole.

Secondo i dati dell’EF EPI solo il 30% degli studenti degli istituti secondari pubblici, medie e licei, raggiunge il livello B2, ovvero il livello di apprendimento minimo richiesto dal mercato del lavoro e iniziale requisito d’accesso per molte università straniere – che di solito, nel corso del primo anno, una volta ammessi richiedono agli studenti di raggiungere il C1.

Particolarmente arretrata poi è la situazione dei tecnici e dei professionali in cui – al contrario dei licei, che vedono un 40% di studenti in grado di padroneggiare il B2 – solo il 20% ha competenze soddisfacenti.

Non sorprende quindi scoprire un’Italia divisa in due anche in questo campo: se nelle aree urbane il 40% degli studenti raggiunge il B2, nelle scuole di provincia la percentuale si riduce al 25%.

COSA FAR PER MIGLIORARE IL TUO RAPPORTO CON L’INGLESE

Anche se la responsabilità di questa carenza nel tuo rapporto con l’inglese non dipende tutta da te, in realtà le conseguenze più drammatiche si abbattono su di te, perché ahimé, ai recruiter poco importa che scuole tu abbia frequentato e quante ore di insegnamento tu abbia seguito. A loro interessa solo il tuo rapporto con l’inglese. E se dal colloquio non emerge nulla di buono, anche le possibilità di ottenere il posto che desideri sfumano completamente.

Ma questo non deve farti disperare, anzi. essere coscienti del problema è il primo passo per risolverlo.

Insieme ad alcune piccole buone abitudini che se adottate regolarmente fino a diventare parte della tua quotidianità possono condurti a padroneggiare la lingua inglese in modo impeccabile.

Ecco come puoi migliorare il tuo rapporto con l’inglese anche da solo.

Ascolta in inglese

Immergersi ed esporsi il più possibile alla lingua straniera è sicuramente la migliore opzione. Sulle orme dei paesi scandinavi, gli studenti di ogni età sono invitati a guardare serie TV e film in lingua originale anziché doppiati (usufruendo comunque dei sottotitoli in italiano).

E non hai certo bisogno di scervellarti molto per farlo, se normalmente trascorri il tuo tempo libero sulle più note piattaforme TV per serie, film e documentari (vedi Netflix, Amazon Prime, Disney+, ecc)

Leggi in inglese

Non solo libri ma anche riviste, attualità e altro tipo di materiale, in modo da essere contaminati da terminologie e linguaggio versatile.

Puoi farlo anche frequentando blog e forum in inglese sugli argomenti che più ti interessano.

Imparare la lingua non deve essere una punizioni, anche gli inglesi sono appassionati di fotografia, sport, tv, cibo, viaggi e chi più ne ha più ne metta. Tu devi semplicemente ricercare la fonte che più ti interessa e leggere testi e articoli in lingua originale. Oltre a farti imparare molti termini del gergo straniero, ti permetterà di approfondire anche i tuoi interessi con una visione di versa da quella che hai normalmente avuto.

Studia con regolarità

Non serve ammazzarsi di lezioni che durano ore e star sui libri giornate intere. bastano appena 15-20minuti al giorno per tenerti in allenamento. Vedrai che nel tempo ti stupirai tu stesso di quanto sia migliorato il tuo rapporto con l’inglese.

Se poi desideri mettere nero su bianco le tue conoscenze, allora non ti resta che frequentare un corso serio e completo di lingua inglese che ti prepari agli esami utili a conseguire una Certificazione Cambridge.

In questo possiamo darti una gran mano, attraverso il corso di inglese della CDQ Formazione, con cui potrai preparati per sostenere l’esame Cambridge B1 o B2 in base al livello di partenza.

Le lezioni saranno svolte completamente online per una durata complessiva di 200 ore, sufficienti a farti acquisire padronanza della lingua inglese che potrai utilizzare in contesti aziendali e professionali.

Non credi siano efficaci?

Ecco cosa dice di noi Mattia, uno dei ragazzi che ha appena terminato uno dei nostri corsi d’inglese:

L’esperienza con CDQ è stata una piacevole sorpresa, non credevo di avere tanta facilità a svolgere lezioni a distanza e con delle docenti davvero molto preparate. La consiglio vivamente.”

Puoi leggere altre recensioni sui corsi di CDQ Formazione sulla nostra pagina TESTIMONIANZE.

Che aspetti dunque?

Vuoi continuare a ignorare il problema, dedicandoti solo allo studio materie di settore, col rischio di non essere assunto solo perché non riesci a mettere insieme una frase in inglese oppure desideri metterti subito in azione, rimboccarti le maniche e recuperare tutto quello che fino ad ora, purtroppo e non solo per colpa tua non hai fatto per imparare la lingua inglese come si deve?

A te la scelta.

In ogni, dato che non hai nulla da perdere, ti invito a visitare la pagina dedicata al corso e a compilare il form per approfondire tutti i dettagli relativi al corso e procedere subito con le iscrizioni.

Il tempo passa, aziende e concorsi non aspettano, tu rischi di rimanere indietro.

Ti aspetto!

Paola – Responsabile Comunicazione CDQ Formazione