Quando uno youtuber, o un gruppo di youtuber, sbarca sul grande schermo, il pubblico si divide. Ci sono i true fan, quelli che non ti abbandonano mai, e consumeranno i tuoi prodotti (saponette o media che siano) fino allo svenimento. Ci sono anche gli haters certo, ma c’è soprattutto il pubblico critico, che è quasi sempre la maggior parte delle persone. Sono quelli che ti applaudono quando fai bene, e ti tolgono il follow quando toppi. Sono un po’ la metafora della vita. Non puoi piacere a tutti, sempre e comunque.

I the Jackal li conoscono tutti. Almeno tutti quelli che vivono in un territorio compreso tra Aosta e Lampedusa e hanno speso minimo 12 minuti della loro vita su youtube. I the jackal sono l’esempio più lampante di come si possa arrivare ad avviare una attività imprenditoriale stabile ed efficiente producendo solamente…sketch. Scenette insomma. Poi arrivano gli endorsement, le pubblicità, l’inserzionismo. Nel 2017 riuscire a tenere le persone incollate ad uno schermo per più di 3 minuti vuol dire arrivare, presto o tardi e con le dovute capacità, a ricavarne un profitto, a fare di questo un’azienda.

Bene, bravi, bis.

E cosa hanno fatto ora i the Jackal?

I the jackal sono sbarcati al cinema con “Addio fottuti musi verdi”. Il film può piacere o meno. Non siamo qui per argomentare assurde analisi semiotiche. Il film però tocca un tema importante, quello dei giovani e del lavoro, estremizzando fino all’irreale e al comicamente assurdo, ciò che accade a tanti giovani che ogni giorno ci chiedono quali opportunità di formazione e lavoro si nascondono tra i meandri dei bandi pubblici.

Nel film colpisce una scena in particolare. Il protagonista Ciro è un grafico pubblicitario alla ricerca di un posto di lavoro stabile, e si imbatte nelle richieste strampalate dei suoi clienti ( Fortunato Cerlino e Salvatore Esposito famosi per la serie GOMORRA).

 M’adda fa a faccia mia accussì, chiu gruossa!” .

Quante volte è capitato questo ai grafici pubblicitari che abbiamo formato.

La differenza dove sta? Nelle competenze.

Essere sicuri della propria professionalità, padroneggiare con maestria gli strumenti del proprio lavoro, e usare delle tecniche di comunicazione che tutti trascurano, tranne noi in CDQ, permettono di gestire questi conflitti alla perfezione, riuscendo a soddisfare il cliente, fornendogli NON QUELLO CHE VUOLE, MA QUELLO DI CUI HA BISOGNO.

Ti interessa conoscere tutti i segreti di photoshop, illustrator, indesign e vuoi fornire ai tuoi committenti qualcosa che li lasci a bocca aperta e li leghi a te fino a quando tu lo vorrai?

Insomma ti piacerebbe formarti gratuitamente per diventare un GRAFICO DIGITALE?

 

Se hai tra i 15 e i 29 anni, non studi e al momento non lavori e se senti che il tuo futuro è la grafica ma non vuoi fare la fine di Ciro, che è dovuto andare all’estero…ma proprio estero, insomma su un altro pianeta per cercare lavoro, scrivi una mail a comunicazione@cdqformazione.it o lascia un messaggio sulla pagina facebook  https://www.facebook.com/cdq.formazione/ .

Non cambiare pianeta e fatti un favore, lascia i tuoi contatti.

Stefano – Area Progettazione