I dubbi che attanagliano i ragazzi in cerca di lavoro sono quasi sempre gli stessi a prescindere dal settore a cui intendono affacciarsi.

Che sia privato o pubblico, commerciale o no profit, un po’ tutti ambiscono alle realtà più grandi e strutturate.

Spesso è solo una questione di prestigio e sicurezza. Grandi organizzazioni sembrano offrire più stabilità e possibilità di crescita a discapito delle più piccole che, a volte, non si riesce a capire neanche come vadano avanti.

Eppure le maggiori potenzialità si nascondono proprio un queste ultime.

So quanto per te sia difficile ammetterlo, anche perché probabilmente non hai molti elementi in mano per un raffronto attendibile tra le due realtà.

All’università poi hanno sempre fatto riferimento a quelle più affermate e famose, come casi studio a cui fare riferimento. Così sei cresciuto col mito delle grandi ONG, ad esempio, delle Associazioni internazionali, delle missioni all’estero.

Ma nel quartiere accanto a quello in cui vivi?

Nell’organizzazione di provincia, quella che hai sempre snobbato, come funzionano le cose?

Proviamo a vederle insieme e capiamo se sia meglio scegliere le piccole o le grandi organizzazioni no profit per le tue prime esperienze lavorative.

Va innanzitutto specificato che, al di là di quelle più blasonate che già conosci, il mondo del no profit è costellato da una miriade di piccole associazioni che tengono in piedi il settore un po’ dappertutto.

Pensa solo al fatto che, con una buona dose di probabilità, saranno proprio loro a traghettare il no profit nel futuro e a riempire il bacino lavorativo con le offerte maggiori.

D’altronde per le piccole associazioni è molto più semplice misurare i risultati e riuscire a toccarli con mano, essendo impegnate a portare avanti le piccole cause in aree geograficamente molto più ristrette e mirate.

Al netto di queste precisazioni, per valutare con più accuratezza se sia meglio scegliere le piccole o le grandi organizzazioni no profit per il tuo lavoro, analizziamo le due differenze principali.

GERARCHIA

Rispetto a organizzazioni più complesse, le piccole associazioni ti danno la possibilità di lavorare meglio e più rapidamente. Questo perché le decisioni, come gli scambi di idee e informazioni, avvengono in maniera più rapida e diretta, senza troppi gradini gerarchici.

Il che ti facilita parecchio la vita perché diminuiscono le occasioni di scontro tra numerosi e differenti punti di vista oltre che inutili ripetizioni degli stessi concetti a più livelli.

Senza tener conto del fatto che in questo modo faresti parte di gruppi di lavoro più ristretti ed entreresti a pieno titolo nella catena decisionale ricoprendo ruoli più importanti e maggiore responsabilità.

Una situazione perfetta per te se ami lavorare in autonomia, senza dar conto a troppe persone, in modo rapido e snello e sopratutto se preferisci instaurare con i tuoi collaboratori rapporti personali più approfonditi.

Perché è chiaro che in un contesto più piccolo, in cui lavorano meno addetti, è molto più semplice creare legami umani più stretti agevolando anche il raggiungimento degli obiettivi. Il contatto diretto senz’altro agevola il lavoro rispetto a quello virtuale, svolto a distanza, con un team dislocato in aree geografiche differenti.

PROSSIMITÀ

Probabilmente questo è l’aspetto più importante da tenere in considerazione in termini di gratificazione.

Da un punto di vista più pratico infatti lavorare in una organizzazione di minori dimensioni ti consente di creare un contatto più diretto con l’utenza finale.

Un aspetto difficile da salvaguardare in un’associazione più grande, per ragioni prettamente organizzative. Pensa solo agli uffici amministrativi, dirigenziali, di comunicazione, difficilmente questi saranno a stretto contatto con i beneficiari del servizio.

Ciò non esclude il loro entusiasmo, certo, ma in termini di empatia e gratificazione mantenere una relazione diretta con i beneficiari finali è senz’altro più motivante.

Dal punto di vista gestionale poi, la maggiore prossimità con volontari e donatori ti permetterà di organizzare meglio il lavoro e più di tutto instaurare una relazione più approfondita con i sostenitori finanziari della tua causa, facendoti conseguire risultati migliori in termini di personal fundraising.

Quindi se ancora stai riflettendo se sia meglio scegliere le piccole o le grandi organizzazioni no profit per iniziare la tua carriera, non trascurare questi aspetti fondamentali per la gestione del lavoro e dei rapporti personali.

E non trascurare neanche un percorso formativo su misura che ti fornisca gli strumenti giusti per affacciarti con maggiore sicurezza e competenza sul settore del welfare e del sociale.

Soprattutto alla luce di tutte le agevolazioni di cui potresti usufruire proprio in questo momento.

Molto presto infatti partiranno i corsi del Master Universitario di I livello in Management delle imprese sociali, del welfare e della previdenza sociale.

Un percorso, organizzato in partnership tra la CDQ Formazione e la School of Management della Libera Università del Mediterraneo (LUM) – Jean Monnet, che ti permetterà di apprendere:

  • Come innovare e competere con l’impresa sociale e con l’ETS;
  • Il management delle imprese sociali e degli ETS, con un occhio di riguardo al valore aggiunto di risultato;
  • Come effettuare una raccolta di risorse e fundraising dell’impresa sociale e degli ETS, i nuovi strumenti sociali d’innovazione e il rapporto con la PA in logica sussidiaria;
  • La valutazione dei servizi socio-sanitari e delle attività sociali delle imprese sociali;
  • I modelli del ritorno atteso: CEA, CBA, BACO, REPORTING / RATING (IRIS e GIIRS, SROI, approccio controfattuale);
  • Le risorse umane, gli assetti organizzativi e l’innovazione sociale;
  • Il rapporto pubblico/privato: tendenze (outsourcing), attori (non profit e profit), regolazioni (appalti, PPP, ibridazioni ecc.), divisione e/o complementarietà delle funzioni);
  • L’integrazione socio sanitaria: le dinamiche evolutive della sanità, della assistenza cash & in kind, della long term care;
  • Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione;
  • La Corporate Social Responsibility e responsabilità sociale d’impresa;
  • Il bilancio sociale: tecniche e aspetti fiscali;
  • Come è impostato il sistema previdenziale oggi, partendo dal mutualismo fino al welfare state;
  • Quali sono i soggetti del welfare integrativo (assicurativo, contrattuale, aziendale e mutualistico) e la presenza nel sociosanitario.

Insomma un piano didattico implementato attraverso i tre approcci principali dello sviluppo del pensiero e delle competenze manageriali, dell’action learning e dello sviluppo del posizionamento professionale e personale.

Una tabella di marcia che ti preparerà a ricoprire una delle seguenti figure del no profit in Italia:

  • Dirigente, manager, funzionario di imprese sociali, cooperative sociali, consorzi, fondazioni, ONLUS, associazioni di volontariato, RSA, associazioni nazionali di categoria, aziende no profit in generale;
  • Responsabile o coordinatore di progetti per servizi alla persona erogati da imprese sociali, organizzazioni non profit o in concessione dalla pubblica amministrazione;
  • Responsabile o funzionario di imprese private impegnate in attività di sostegno alla finanza etica, al commercio equo e solidale o all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate;
  • Consulente di organizzazioni private o pubbliche che operano per lo sviluppo delle imprese sociali e del settore non profit;
  • Funzionario, consulente o responsabile di politiche di sviluppo del welfare (piani sociali, convenzioni, esternalizzazione di servizi).

In un anno acquisirai le basi consolidate per poter fare carriera nel sociale.

Così organizzato il master avrà una durata di 1500 ore di formazione così strutturate:

  • 400 ore di lezioni frontali,
  • 750 ore di attività di approfondimento formativo
  • (studio individuale, seminari, workshop, ecc.),
  • 350 ore di stage o project work.

Un bel percorso che ti qualificherà professionalmente e ti aprirà le porte per il mestiere a cui aspiri, oltre a permetterti di raggiungere 60 crediti formativi utili, molto spesso, per conquistare punteggio in occasione di concorsi pubblici.

Ora che hai ben chiaro in mente come si articolerà il percorso formativo del Master Universitario di I Livello in Management delle imprese sociali, del welfare e della previdenza sociale,  mi preme darti altre due grandi notizie.

Prima di tutto la sede dei corsi.

Da catalogo universitario il corso avrebbe dovuto svolgersi in modalità part-time (solo i week-end) nella sede LUM di Milano.

Grazie alla partnership stretta con noi, invece, i corsi si terranno nella sede della CDQ Formazione a Canosa di Puglia.

Il che vuol dire che non dovrai sorbirti il viaggio ogni settimana per un anno di tempo o investire soldi in un potenziale trasferimento di sede. Per giunta, in un momento storico in cui allontanarsi da casa, per troppo tempo, non è una scelta da compiere a cuor leggero.

Frequentando le lezioni direttamente nelle nostre aule, ti darà la possibilità di raggiungere molto facilmente la sede e risparmiare molti soldi, che potrai investire come meglio preferisci per consolidare la tua carriera al termine del  master.

Terza buona notizia: il finanziamento regionale che copre il 100% delle tue spese legate al master, qualora decidessi di partecipare al bando Pass Laureati.

Si tratta di una misura di finanziamento a sportello che la Regione Puglia sta attuando per coprire interamente i costi del Master Universitario scelto, fino a un massimo di 7.500 Euro, in Italia. Oltre alle spese di viaggio, vitto e alloggio che dovrai sostenere per raggiungere la sede dei corsi.

Una grande opportunità di cui approfittare se possiedi questi requisiti:

  • essere nato dopo il 31/12/1983;
  • presentare apposita domanda prima dell’inizio del master;
  • terminare il percorso entro dicembre 2022;
  • avere residenza in Puglia da 2 anni,
  • essere nato in Puglia anche se residente in altra regione da non più di 5 anni,
  • aver conseguito Laurea di I o II livello,
  • possedere un reddito Isee inferiore ai 30 mila euro.

Quest’ultima opportunità ti consentirà di guadagnare il titolo del Master, che sulla carta vale ben 6000 Euro, in maniera completamente GRATUITA.

Direi che se aspiri a lavorare nel no profit in Italia e accarezzi questo sogno da tempo, come da pochi mesi, ora non hai davvero più scuse per rimandare.

Visita la pagina dedicata e compila il form per essere ricontattato dal nostro staff e ricevere tutte le informazioni utili riguardo al Master.

Il tuo futuro è sempre più a portata di mano.

Ti aspetto.

Paola – Responsabile Comunicazione CDQ Formazione