Mi rendo perfettamente conto di aver toccato un nervo scoperto, esordendo con un titolo del genere. Già mi sembra di intravedere il tuo sguardo alle parole “non farti soffiare il posto da insegnante“, con quel sopracciglio che si solleva, un po’ interdetto e un po’ arrabbiato, proprio perché, magari nell’ultimo triennio, il posto te lo hanno già soffiato.

E per poco.

Le cause possono essere infinite. Lo scrivo a ragion veduta. Per esperienza diretta come di molti amici che, da molto prima di me, stanno tentando la famosa scalata della graduatoria. Una vetta che, ad oggi, sembra più proibitiva dell’Everest e il K2 messi insieme.

Tutto dovrebbe essere lineare. Scorrevole. Abilitato o meno, una volta entrato “nel giro” sembrerebbe fatta, eppure non è così semplice.

Eppure è talmente complesso che corri il rischio di rimanere precario fino alla vigilia della pensione, quando forse vedrai coronato il sogno della titolarità di cattedra nel tuo ultimo anno di attività.

Sono consapevole, a questo punto, oltre ad aver toccato un nervo scoperto, di averci anche affondato il coltello. E quello che era un sopracciglio sollevato ora è divenuto uno sguardo pieno di rabbia e rancore nei confronti di questa infinita maglia burocratica che non si accontenta mai di mettere un punto alla tua carriera. E ti chiede sempre di più. Sempre di più. Più di quello che puoi. Anche a 65 anni suonati.

So come ti senti. Meglio, posso immaginarlo, dato che ancora non l’ho provato. E già così mi urta l’amigdala.

Posso immedesimarmi perfettamente nei tuoi panni, quando credi di avercela fatta, di essere lì, pronto a rispondere alla famosa telefonata da scuola, fermo, per giorni, fino a scoprire che, alla fine, il posto per quest’anno non è toccato a te.

Ma a qualcuno più astuto di te.

Magari con meno esperienza.

Forse con meno anni di servizio. Senza che si sia sporcato le mani anche solo un giorno in mezzo a una ciurma di ragazzini o bambini indomabili, per cui sei stato costretto a inventarti e reinventarti tutti i giorni, per mesi, anzi, anni.

Ecco che improvvisamente tutto questo non basta.

Per una semplice ragione: le graduatorie, fino ad ora, hanno avuto durata triennale.

Cosa vuol dire?

Che tutto ciò che hai acquisito alla data dell’ultimo aggiornamento è rimasto valido e invariato per i tre anni successivi, senza prendere in minima considerazione i progressi conquistati nel mentre.

Ora dimmi, a tu per tu, quanto ti è bruciato scoprire che non ti avrebbero chiamata, nonostante gli anni di supplenza già maturati, solo perché chi era prima di te, improvvisamente si è svegliato e si è reso disponibile, pur non avendo insegnato neanche un’ora?

Tanto?

Quasi non te lo spieghi vero?

Eppure è così. Le regole sono state queste.

La ragione esiste ed è stata come è più che legittima: semplicemente aveva acquisito più titoli di te. A nulla è servita la tua esperienza.

E proprio mentre credevi di avere in mano la vittoria e staccare la “concorrenza” a pochi metri dal traguardo ecco che improvvisamente vieni riacciuffato e persino superato.

Ma il traguardo non ancora è stato tagliato.

Rimangono ancora pochi metri e sono le settimane che ti separano dalla pubblicazione del famoso concorso ORDINARIO e STRAORDINARIO per l’assunzione di docenti e personale ATA.

 Hai capito bene.

Ormai ci siamo, è questione di settimane, forse addirittura di giorni e il dado sarà tratto: il tanto agognato bando sarà bello che pubblicato e a quel punto non potrai far più nulla se non studiare sodo.

A stabilirlo non sono certo io.

Ma il decreto legge n. 126 del 29 ottobre 2019, convertito nella legge n. 159 del 20 dicembre 2019, recante “Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di 𝗿𝗲𝗰𝗹𝘂𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti.”

Comprendi bene come i tempi stringano, le distanze si accorcino e lasciare tutto al “come va va” o continuare a rinviare gli adempimenti preliminari può solo portarti alla rovina. Beh no, dai, alla rovina proprio no, ma senz’altro non ti consentirebbe di annullare quella distanza che il tuo concorrente ha guadagnato negli ultimi tempi e tu rimarresti definitivamente indietro, mandando all’aria i sacrifici fatti e l’esperienza acquisite.

Sì, perché, sappilo, se non hai i titoli giusti e al posto giusto, esperienza e studio potrebbero essere completamente inutili a farti guadagnare posizioni in graduatoria. Soprattutto se sei ai tuoi primi tentativi di scalata.

Ora, però, non disperare, e non iniziare a smanettare alla rinfusa sul web in cerca di risposte confuse, che nessuno saprà darti con precisione.

Ti basta rispondermi, nella tua mente ovviamente, ad una semplice domanda: hai già conseguito l’attestato EIPASS?

No?

Non sai di cosa si tratta?

Cosa centra col discorsetto fatto fino ad ora?

Tutto e ti spiego subito perché.

EIPASS sta per European Informatic Passport e serve ad attestare le tue conoscenze informatiche, attraverso il superamento di un esame e il relativo riconoscimento.

Si tratta di un titolo riconosciuto dal MIUR che può farti conseguire 1 punto in più utile al tuo posizionamento in graduatoria. E per giunta è riconosciuto anche all’estero, ecco perché si chiama passport.

Ora stai iniziando a capire come il tipo prima di te è riuscito a soffiarti il posto sotto al naso.

Probabilmente sapeva, già prima di te, che era sufficiente questo titolo per piazzarsi appena un gradino più su rispetto al tuo e averla vinta per i successivi tre anni.

In due parole, con un semplice punto o anche mezzo, ne ha guadagnati 6 o 12 o 24 o addirittura 36 se è riuscito a beccarsi tutti e tre gli anni di supplenza, mentre tu eri lì, con la ciotola, a pregare una sua malattia o aspettativa, per accaparrarti qualche briciola di punteggio.

Beh, se questo gli ha permesso di vincere le ultime battaglie, non fare in modo che abbia vinta la guerra.

Noi di CDQ Formazione possiamo offrirti la soluzione, rapida, economica, indolore, conveniente e senz’altro utile a mettere ko la concorrenza.

Questa si chiama Eipass 7 moduli e serve ad attestare in modo oggettivo e definitivo il possesso delle competenze intermedie nell’utilizzo degli strumenti dell’ICT.

Credimi, un titolo molto utile non solo per il posizionamento in graduatoria, dopo il concorso, ma soprattutto nel tuo lavoro quotidiano. Quando finalmente, davanti ai ragazzi, non dovrai avere più la sensazione di essere tu il discepolo e loro i maestri perché, diciamocelo, il computer non sai usarlo proprio benissimo.

Bene, potrai conseguire questo enorme vantaggio in modo rapido ed efficace, grazie alla nostra proposta.

Spendendo solo 197 Euro porterai a casa il corso di preparazione, utile al superamento dell’esame, e l’attestato.

Due piccioni con una fava insomma.

Conoscenza + punteggio = maggiori possibilità di superare il concorso e conquistare finalmente la titolarità di cattedra.

Un bel sogno vero?

Può diventare realtà se ti darai una mossa e farai tutto il possibile per raggiungere il tuo obiettivo.

Non perdere altro tempo, chiama allo 0883 885522 o scrivici nella nostra sezione contatti per ricevere tutte le informazione necessarie a conseguire quanto prima il tuo attestato EIPASS.

E stai certo che se ti impegnerai davvero più nessuno ti soffierà il posto da insegnante che ti spetta.

A presto.

Paola – Responsabile Comunicazione CDQ Formazione.