Se mi segui da un po’ dovresti già sapere che ho inaugurato l’anno nuovo con una lista delle professioni più richieste dagli imprenditori, per questo nuovo anno. Allo stesso modo, se vi hai dato un’occhiata, ti tornerà familiare il fatto che il web developer è uno dei profili più ricercati nel 2020.

Banalità?

A quanto pare, alla luce dei dati di mercato, non sembra cosa così scontata, considerato che le imprese ancora faticano a trovarne di validi.

Le ragioni di tanta latitanza sono sconosciute.

Probabilmente si tratta di un mestiere troppo recente, magari molti, appunto, danno per scontato il fatto che tanto, ormai, chiunque si improvvisa web designer, o la ragione, forse, è proprio questa: molti si improvvisano.

In fondo a guardarsi intorno chi non ha un cugino, un amico del fratello, un nipote smanettone che si millanta professionista del web.

Sono stati in molti a cavalcare questa nuova onda.

Il web developer è sì uno dei profili più richiesti dalle imprese nel 2020, ma lo è stato anche negli anni passati e lo sarà ancor di più in futuro.

Motivazione abbastanza solida da indurre qualunque appassionato di software, informatica o siti internet a lanciarsi nel mercato, competente o meno.

Eppure ciò non basta.

Non basta perché non è sufficiente sapersi districare fra qualche algoritmo o fra qualche codice per produrre un risultato qualitativamente elevato.

Con la diffusione degli smartphone, dei tablet, dei pc, e di tutto ciò che ci consente di rimanere connessi con il mondo, ormai, cerchiamo qualunque soluzione alle nostre esigenze su internet.

Mi servono un paio di scarpe nuove per il veglione di Capodanno” – ecco che sfoderiamo il cellulare dalla tasca e giù di ricerche.

Ho bisogno di quel libro per il concorso X, ho già poco tempo per studiare, magari vivo in una realtà dove librerie fornite non se ne trovano neanche col lanternino, ed ecco che in un attimo lo ordino online e domani è già fra le mie mani.

Accuso dei sintomi strani, li cerco su internet (ti sconsiglio vivamente di farlo) e scopro di essere affetta da patologie che spaziano dal normale raffreddore alle malattie genetiche rare.

Questi esempi, solo per farti capire che uso e abuso facciamo delle ricerche online.

E tali movimenti, le imprese, li conoscono molto bene. E sanno altrettanto bene che, per essere trovati dai loro potenziali clienti hanno bisogno, pena il fallimento, di un sito internet, un’app, una landing page, qualunque cosa garantisca loro una presenza online.

Diversamente sarebbero invisibili agli occhi del mondo e soprattutto del loro mercato.

Ecco spiegata la ragione per cui il web developer è uno dei profili più ricercati dalle imprese che, se vogliamo, nasconde anche la ragione per cui faticano tanto a trovarli.

Sì, perché essere presenti, ormai non è più sufficiente. Bisogna esserlo in modo efficace, mirato e accessibile.

C’è un grande selettore alla base dei risultati che ci compaiono sui motori di ricerca e si chiama algoritmo di Google.

Se questo non riconosce nel sito messo online un portale qualitativamente valido, facilmente accessibile, costantemente aggiornato, frequentato e seguito dai clienti, non è servito a nulla crearlo.

È proprio a questo punto che si pone la sottile linea di demarcazione fra il professionista improvvisato e quello che invece sa cosa sta facendo.

Ma, effettivamente, cosa fa un web developer?

Sviluppa siti internet, app e software, rilascia consulenze informatiche. In due parole.

Lo sviluppatore web, per essere fedeli ogni tanto alla lingua italiana, si occupa di scrivere i codici dei siti, di lavorare sul database e su back-end, costruendo l’interfaccia del front-end, la parte del sito visibile a tutti.

Ho scritto che in questo senso ci sono molti improvvisati, perché, ahimé, con la nascita di molte piattaforme CMS, content management system, praticamente costruire un sito sembra essere alla portata di chiunque.

Ebbene, per esperienza diretta, posso dirti che questo non basta. Per quanto possano essere fighe e intuibili le soluzioni date dalle piattaforme, nella maggior parte dei casi richiedono personalizzazione. E la personalizzazione richiede una conoscenza adeguata dei codici.

E ti assicuro che i professionisti che davvero ci riescono si possono ancora contare sulle dita della mano.

Se l’idea ti ha stuzzicato e non ti ho scoraggiato abbastanza, ecco responsabilità e competenze che devi avere:

  • programmazione di un codice sorgente;
  • conoscenza delle principali tecniche per la fruizione ottimale del sito, lato user experience;
  • implementazione dei sistemi di protezione dati e privacy degli utenti;
  • programmazione di un codice sorgente;
  • implementazione di sistemi per la gestione dei contenuti, i CMS di cui sopra;
  • creazione di interfaccia utente;
  • strutturazione di pagine, sezioni, interfaccia di app, siti, e-commerce.

L’aspetto più interessante di tutta questa bella favola è che, se diventi davvero bravo, andrai a ruba. E non sto scherzando.

Non hai idea di quante volte io stessa abbia faticato a trovare un bravo sviluppatore, solo per un blog, figuriamoci per siti più complessi.

Anche se la concorrenza è in aumento, se acquisisci le competenze giuste non faticherai a lavorare con grandi realtà, come dipendente o freelance, e soprattutto con paghe da far invidia al più famoso e generico famoso posto fisso.

Tutto ciò se sei davvero bravo.

E se non lo sei?

Ci siamo noi della CDQ Formazione che ci siamo attrezzati più che in modo adeguato per formare web developer davvero competenti.

E lo abbiamo fatto pensando, oltre al tuo futuro, soprattutto al tuo portafoglio.

Sì, perché, grazie al programma Garanzia Giovani, finanziato dalla Regione Puglia, puoi seguire il corso di preparazione per diventare sviluppatore web in maniera completamente gratuita.

Ora dimmi, quante volte sei riuscito a trovare la parola GRATUITO accanto alle parole CORSO DI FORMAZIONE.

Mai!

Perché tentano di sedurti, riempiendoti di tante belle parole e prospettive con l’unico intento di spillarti soldi. E, credimi sulla parola, non sempre i costi sono accessibili.

Noi lo facciamo con tutt’altro intento: supportarti nella costruzione del tuo futuro professionale.

Sicché, se un po’ l’idea ti ha stuzzicato e sono riuscita a guadagnarmi un pezzetto di fiducia, da parte tua, allora ti invito a contattare la struttura della CDQ, dove troverai uno staff intero pronto a darti tutte le informazioni che ti servono per valutare bene tale prospettiva.

Per ora, mi limito a lasciarti con un’altra notizia bomba: se deciderai di iscriverti, oltre a non pagare nulla, riceverai anche un bonus di 400 Euro, per la tua partecipazione.

E no, non c’è la fregatura!

Ti aspetto.

Paola – Responsabile della Comunicazione CDQ Formazione